“Il Rotary è un associazione mondiale di imprenditori e professionisti, di entrambi i sessi, che prestano servizio umanitario, che incoraggiano il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione e che si impegnano a costruire un mondo di amicizia e di pace”.
Il Rotary ha una sua storia, ha statuti e regolamenti, si impegna in molte attività; ha strutture, Presidenze, distretti. Il tutto è molto articolato e persino complesso, ma al di là di questo che pur gli dà sostanza e forza, il Rotary è soprattutto AMICIZIA e SERVIZIO.
La base della organizzazione del Rotary è costituita dai Club. I soci dei club sono dei professionisti che credono nei valori umani più autentici ma che, soprattutto, vogliono mettere a disposizione della società la loro competenza con azioni di servizio e di generosità attiva. La convivenza nei club, favorita da incontri settimanali e dagli impegni che assieme i soci assumono e realizzano, alimenta la reciproca conoscenza in un clima di benevolenza; si generano così, sempre, un gradevole cameratismo e anche delle relazioni improntate ad una vera amicizia.
Il servizio e l’amicizia -o almeno il suo riferimento ideale- sono i pilastri e la stessa ragione d’essere del Rotary. Sono valori che si sostengono a vicenda, che si alimentano a vicenda, proprio perché l’amicizia si costruisce con la volontà di convivenza buona e generosa e il servizio è la concretezza con cui si può esprimere la responsabilità sociale.
I testi ufficiali del Rotary riportano il riferimento fondamentale dell’associazione. E’ la “norma di base”, il principio di riferimento che tutti i rotariani nel mondo conoscono e condividono:
Scopo del Rotary è incoraggiare e sviluppare l’ideale del “servire” inteso come motore e propulsore di ogni attività.
In particolare esso si propone di:
1 promuovere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci, per renderli meglio atti a servire l’interesse generale;
2 formare ai principi della più alta rettitudine la pratica degli affari e delle professioni; riconoscere la dignità di ogni occupazione utile a far sì che essa venga esercitata nella maniera più degna quale mezzo per servire la società;
3 orientare l’attività privata, professionale e pubblica dei singoli al concetto del servizio;
4 propagare la comprensione, la buona volontà e la pace fra nazione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli fra gli esponenti delle varie attività economiche e professionali, uniti nel comune proposito e nella volontà di “servire”.
Il Rotary nacque la sera del 23 febbraio 1905, quando Paul Harris, allora giovane avvocato di Chicago, si incontrò con tre amici per discutere un’idea che da tempo lo assillava: dar vita ad un club di persone di differenti professioni, organizzando incontri regolari all’insegna dell’amicizia, per trascorrere un po’ di tempo in compagnia e allargare le conoscenze professionali.
Quella sera, assieme a Paul Harris, c’erano Silvester Schiele, commerciante di carbone, Gustavus Loehr, ingegnere minerario e Hiram Shorey, sarto. Si riunirono presso l’ufficio di Loehr, in Derarborn Street 127, in un edificio, l’Unity Building, che esiste ancor oggi a Chicago. Da quella riunione cominciò a realizzarsi dea di un club maschile dove ogni socio rappresentava la propria professione. Le riunioni si svolgevano settimanalmente, a turno presso l’ufficio o a casa dei vari soci.
Era, questo, un sistema di rotazione che aveva lo scopo di far conoscere a ogni socio l’attività degli altri e che portò poi Harris a chiamare il suo sodalizio: Rotary.
I quattro soci fondatori erano di discendenza nazionale diversa (americana, tedesca, svedese e irlandese) ed appartenevano anche a fedi religiose diverse (protestante, cattolica ed ebraica). Erano un prodotto di quel grande crogiolo che era ed è l’America e, sotto questo aspetto, costituivano i progenitori più adatti a dar vita a quel grande movimento internazionale che sarebbe poi diventato il Rotary International.
Il primo motto del Rotary International, “He profits most who serves best” (chi serve meglio ha più profitto), venne approvato nel 1911 durante la Convention di Portland, Oregon. Nello stesso periodo il presidente del Rotary Club di Minneapolis, Minnesota, dichiarò che il modo migliore per organizzare un Rotary Club era quello di seguire il principio che lui aveva adottato: service, not self (servizio, non egoismo).
Questi due slogan vennero adottati come motto del Rotary International, durante la Convention di Detroit nel 1950: “He profits most who serves best” e “Service above self”.
Il Consiglio di Legislazione del 1989 stabilì che il motto ufficiale sarebbe stato: “Service above self’ (Servire al di sopra di ogni interesse personale), poiché in modo molto/conciso meglio spiegava la filosofia del servizio altruistico.
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Promuovere l’eradicazione della polio: è con questo obiettivo che il Rotary Club